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VISITA DELL'AMBASCIATORE DELL'ARMENIA A PERUGIA

12 november, 2014

Il sindaco Romizi ha ricevuto oggi a Palazzo dei Priori Sargis Ghazaryan, Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia. L’ Ambasciatore era stato in Umbria lo scorso agosto per rappresentare il suo Paese al Festival delle Nazioni di Città di Castello, la cui edizione 2014 era dedicata proprio all’ Armenia. In quella circostanza aveva espresso il desiderio di visitare la antica chiesa, tutt’ora luogo di culto, ed il complesso di San Matteo degli Armeni, che è sede di una biblioteca comunale. Da qui l’invito del sindaco. Romizi, dopo il breve incontro che si è svolto nel suo ufficio, ha accompagnato l’illustre ospite a San Matteo, dove li attendevano, per illustrare la storia antica e recente della chiesa, il parroco Nicolae Dragutan, del Patriarcato di Mosca, e don Fausto Sciurpa in rappresentanza del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo (la chiesa è di proprietà del Capitolo della Cattedrale, ed è stata concessa dal Vescovo di Perugia al Patriarcato di Mosca affinché diventasse luogo di culto per i cristiani ortodossi). Ad accogliere l’ Ambasciatore ed il sindaco c’erano anche alcuni membri delle comunità ortodosse ed il direttore delle biblioteche comunali, Maurizio Tarantino. E’ intervenuta anche l’ On. Catia Polidori, per salutare l’ Ambasciatore Ghazaryan. Nel colloquio tra sindaco e l’ Ambasciatore è emersa una identità di vedute sulla necessità di rafforzare i legami tra Perugia e l’ Armenia, a livello culturale prima di tutto, anche pensando alle manifestazioni che si terranno l’ anno prossimo per ricordare il centenario del genocidio del popolo armeno, con un occhio attento non soltanto al passato ma anche alla attualità ed in particolare alle persecuzioni a danno dei cristiani, in Medio Oriente ed in altre parti del mondo. San Matteo degli Armeni – hanno ricordato entrambi – con la sua storia, è una testimonianza esemplare di volontà di dialogo e pacifica convivenza di culture e fedi religiose. L’ Ambasciatore Ghazaryan è impegnato nel pomeriggio in un incontro presso Confindustria in Via Palermo per illustrare agli imprenditori umbri le opportunità del suo Paese e verificare ipotesi di scambi economici.

 

SAN MATTEO DEGLI ARMENI San Matteo degli Armeni sorge in una delle zone più belle di Perugia, a metà strada fra Porta S. Angelo ed il convento francescano di Monteripido. Il complesso monumentale di cui fa parte la chiesa è formato da numerosi corpi di fabbrica interconnessi a forma di "U" con al centro una piccola corte interna che si affaccia su un grande giardino. La chiesa, di proprietà del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, è stata concessa al Patriarcato di Mosca ed è oggi luogo di culto per i cristiani ortodossi (probabilmente è l'edificio sacro più antico in Italia dove si svolgono funzioni con rito orientale), mentre il complesso, recuperato e restaurato, è dal 2012 sede della Biblioteca comunale San Matteo degli Armeni, specializzata sui temi della pace, della nonviolenza, dei diritti umani, del dialogo interculturale e interreligioso, con una sezione che comprende la biblioteca di Aldo Capitini. La chiesa fu edificata nel 1273 dai monaci Armeni dell'ordine dei Basiliani giunti dall'Oriente, forse per sfuggire alle persecuzioni dei Saraceni. Ottenne nel 1308 l'indulgenza da papa Clemente V grazie all'attiguo monastero, importante luogo di cultura con uno scriptorium che produsse diversi capolavori manoscritti. Nel 1528, dispersi i monaci, il luogo divenne un lazzaretto con annesso cimitero per gli appestati, probabilmente a causa della sua ubicazione vicina al centro cittadino ma fuori dalle mura. Iacopo Oddi, arcidiacono del duomo, nel 1632 risanò e riapri la chiesa al culto, realizzando anche uno splendido giardino con piante ornamentali. La chiesa di San Matteo degli Armeni presenta caratteristiche architettoniche non molto frequenti in Umbria ed è un raro esempio di tempio cristiano ad unica navata della fine del Duecento. Appartiene ai modi stilistici francescani che si diffusero in Umbria sul modello della Basilica di Assisi: in diverse chiese vennero ripetute, copiate, sezioni e parti del tempio di San Francesco. È formata da un'aula ricoperta a volta di circa 17 metri di lunghezza, larga poco più di 7 metri ed alta circa 8 metri. La pianta è romboidale, dissimmetria derivata presumibilmente dall'uso di fondazioni e pareti di una preesistente costruzione. Le due volte a crociera seguono la dissimmetria della pianta. Lungo le pareti si collocano finestre di piccole dimensioni. L'altare è a cippo sagomato a tronco di piramide rovesciato, risalente al XIII secolo, come gli affreschi raggruppati sulla parete di fondo dietro l'altare. La struttura dell'insediamento religioso si rifà a modelli tipici degli insediamenti francescani e non presenta attinenze con l'architettura armena. La chiesa si caratterizza per un ciclo di preziosi affreschi pittorici tra i più antichi del panorama medioevale perugino, che testimoniano la presenza di un circuito di pellegrini armeni che facendo scalo ad Ancona, si fermavano a Perugia per raggiungere Roma. Da ricordare che l'Armenia fu la prima nazione (nel 301) ad adottare il Cristianesimo come religione di Stato. Gli affreschi superstiti sono prevalentemente raggruppati sulla parete di fondo, dietro l'altare. Probabilmente le decorazioni un tempo occupavano tutto il corpo della chiesa, compresi i capitelli, dove ancora si rinvengono tracce di policromia.

 

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